sabato 15 aprile 2017

Gli auguri laici

Fiori bolzanini (questa e le successive), inizio aprile 2017
Dovrei cominciare con il parlare di pace, nei giorni in cui respiriamo un'insensata voglia di guerra; e del fatto che con le decine e decine di milioni di dollari spesi per i missili Tomahawk e per quella che con un'orrenda specie di metafora è stata chiamata "madre di tutte le bombe" si risolverebbero per buona parte i problemi di sopravvivenza del mondo.


Mi limiterò, invece, al nostri microcosmi, ai piccoli mondi degli affetti e delle relazioni di ciascuno di noi. Da laici, e poiché si festeggia comunque e tutto ce lo ricorda, la pasqua possiamo considerarla come il simbolo della trasformazione, della rinascita.



Molti hanno paura del cambiamento e così si fanno prigionieri della ripetizione, chiudono da soli la porta della loro cella e gettano lontano le chiavi. Li osservi stupita sprecare la propria vita e vivere per le ore d'aria, per le piccole fughe di carcerati con una divisa invisibile. Sono quelli prigionieri della propria paura, gli eterni bambini sperduti che hanno disimparato da tempo a giocare, ma fingono di farlo, lo sguardo opaco e oltrepassante di chi fugge lo specchio e la parola.



Poi ci sono anche, ci sono ancora, quelli che sorridono alla vita e ne affrontano spavaldi le sorprese brutte e belle, e provano a mostrarsi come sono, accettando il proprio limite. Per non sprecarla, la vita, amandola e amando gli altri con umiltà coraggiosa. Il mio augurio di buona Pasqua, per tutti, è di riuscire a essere tra questi secondi.


2 commenti:

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