domenica 17 gennaio 2016

Odori



I miei gatti sono attratti da qualsiasi vegetale compaia in casa, piante o fiori e in genere vi si avvicinano annusando eccitati, talvolta con risultati distruttivi (per le piante).



Però questa pianta di rose, che sembra vera davvero, ma vera non è, non l’hanno considerata neanche da lontano accorgendosi subito dell'inganno. Ben diversa, invece, è stata la loro reazione quando pochi giorni fa ho disposto sul tavolo documenti e fotocopie provenienti da un’altra casa.



Si sono gettati come forsennati ad annusare tutto, eccitatissimi, e non la finivano più e non c'era verso di dirottare il loro interesse con niente.



Quei documenti risalivano a settembre scorso e avevano viaggiato per diversi chilometri dopo essere stati poco tempo nella casa da cui erano partiti. Una casa dove però abitano, oltre ai bipedi miei amici, un cane, Jack, e un gatto, Pepe.

Jack che scodinzola felice, Treviso 2015

Sembra incredibile, ma sono convinta che i miei due gatti sentissero proprio le tracce olfattive del cagnolino Jack e del gatto Pepe.

Pepe sull'ulivo, Treviso 2015
L’ispezione degli odori è stata meticolosissima e persistente, tanto che ho dovuto togliere tutto dal tavolo per poter lavorare. Proprio osservando i comportamenti dei miei due gatti rifletto spesso sui nostri canali di conoscenza perduti o in parte atrofizzati e in particolare sull’olfatto



Loro, i due gatti, come del resto i miei precedenti, non si fidano della vista, non si accontentano di riconoscere me o altri guardandoci, ma hanno bisogno ogni volta di formalizzare con l’olfatto il riconoscimento. Anche Argo, del resto, il cane di Ulisse tutto zecche e croste, abbandonato in un angolo e così vecchio da non poter reggere la grande emozione, fu l’unico che riconobbe sotto i cenci da mendicante il proprio antico padrone.


Queste associazioni di idee sull'olfatto mi sono state suscitate da un piccolo episodio di ieri sera, quando la persona che era con me a teatro ha captato nell'aria un odore che - citando la sua iperbole - saranno stati decenni che non sentiva.


Ho capito che doveva essere talmente forte, la sua pur effimera emozione, da rendere opportuno il rispetto dell'intimità del ricordo e non chiedere niente. 


I ricordi di odori e profumi sono tra i più delicati e preziosi e quelli più emozionanti sono in gran parte legati all'infanzia.

Campo con fiori veri e un po' di vento, non ricordo dove
Alcuni dei miei, per esempio:
L'odore dei campi.
L'odore un po' mentoso di certi libri illustrati.
L'acqua di colonia della mia nonna.


Fiori veri, non ricordo dove

Una certa saponetta tutta stondata.
Il ragù domenicale.
L'odore della colla per attaccare le figurine.
L'odore delle merende: pane bagnato con il vino (rosso) e zucchero, pane burro e zucchero, pane prosciutto e fichi.
L'odore della giacca del mio babbo: un misto di dopobarba e tabacco.
L'odore dei funghi nel bosco.

Fiori veri, non ricordo dove

Credo che l'olfatto sia il più potente dei nostri recettori e forse l'unico capace di compiere  miracoli; per esempio quello di sconfiggere il tempo e di rendere vivo il passato. 




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