giovedì 6 febbraio 2014

Certi uomini vanno espulsi persino dai ricordi


Clarence Coles Phillips,
Donna che legge un libro alla finestra, 1913

E’ in coma per le botte e i calci del convivente, con la milza spappolata, la mandibola e un'orbita fratturate, un ematoma cerebrale vastissimo ed ha solo 19 anni. "Hai un altro, dimmi la verità!". Sentivano urlare i vicini poco prima. Il mio disgusto è tutto per gli uomini che si comportano così, ma la mia amarezza e anche la rabbia sono per le donne che continuano ad accettarli, a credere di amarli, a comprendere, a perdonare e a restare loro prigioniere anche a rischio della vita. Il padre di questa ragazza aveva già sporto denuncia più di una volta contro il compagno; dunque l’avrebbe accolta; dunque lei aveva dove andare. E allora perché è rimasta lì ad aspettare calci e pugni e a rischiare la vita? Aveva , dicono i giornali, un leggero ritardo mentale. Forse questo l'ha resa più fragile, incapace di sottrarsi a quel gioco di violenza e pentimento che contrassegna il modo di relazionarsi di certi uomini. Però per molte non c'è questa possibile spiegazione e allora, mi domando ogni volta, perché, perché lasciarsi intrappolare, lasciarsi distruggere, lasciarsi uccidere?
Sono troppe quelle di noi che si legano a uomini che non le meritano. Sono troppe quelle che sacralizzano la memoria di pochi giorni di felicità nel ricordo dei quali si lasciano ferire o ridurre al silenzio. Quando leggo notizie come questa mi viene voglia di invitare a espungere persino dalla memoria e per molto molto meno tutti gli uomini che, non so, dico a caso: hanno l'idea fissa, esplicitata o meno, di poter essere traditi,  hanno paura di non essere considerati più importanti della (o dalla) compagna, hanno paura della sua indipedenza, hanno paura della sua intelligenza, hanno paura di perdere qualche piccolo privilegio, di dover rinunciare a qualche rassicurante abitudine, di doversi ridefinire, di doversi confrontare alla pari, di doversi fare carico delle preoccupazioni o delle tristezze di lei. Mi fermo, ma potrei continuare all'infinito. 
Herbert James Draper, Pot Pourri, 1897
Noi donne dobbiamo cominciare da noi stesse e dal coraggio di abbandonare gli uomini che ci umiliano. E non fa differenza se il loro desiderio di possesso è fisico o simbolico, se la loro paura appare esplicita nelle botte e nella violenza o se si maschera di verbosità rifiutanti e tese all’autogiustificazione. La matrice è la stessa e il senso è il medesimo. Di fronte alla sopraffazione, quella becera della violenza fisica e quella raffinata delle parole, c'è una sola cosa da fare:  fuggire il più lontano possibile, senza voltarsi indietro, senza rimpianti, senza coltivare speranze. Bisogna guardarsi intorno e non indietro; guardarsi intorno e scegliere gli uomini che possono farci felici perché ci rispettano e ci desiderano vive: cioè intelligenti, parlanti e capaci di slancio e passioni.


2 commenti:

  1. Adesso ci provo... anche se so che non verrá fuori niente. Ma il tema trattato da te mi interessa moltissimo. Vorrei solo dirti di scrivere un libro proprio sulle ambiguitá che nasconde la parola amore, sia per le donne che per gli uomini. Lo so che ne parli spesso, ma non basta! e bisognerebbe parlarne già all'asilo nido, alle elementari e sempre, sempre: chiarire fin dall'inizio il senso che si da alle parole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piacerebbe scriverlo...Ma dubito che potrebbe interessare o che verrebbe letto! Proprio perché l'amore è un po' il motore di tutte le cose si preferisce pensare che abbia solo il volto del mistero e dunque che non si possa dirne niente. "Al cuore non si comanda." E poi: "Mi succede questo, ma non so perché". Oppure: " Ti amo, ma non so perché; non ti amo più, ma non so perché" . Frasi così rischiano di diventare un alibi per evitare l'autoanalisi e il contatto con ciò che ci succede dentro, lasciando che siano paura o pigrizia a determinare le nostre scelte.

      Elimina

Scrivere in un blog è come chiudere un messaggio in una bottiglia e affidarla alle onde. Per questo i commenti sono importanti. Sono il segno che qualcuno quel messaggio lo ha raccolto. Grazie in anticipo per chi avrà voglia di scrivere qui, anche solo e semplicemente per esprimere la propria sintonia emotiva.