venerdì 10 gennaio 2014

Immaginare un approdo. O un abbraccio.


Le isole da lontano - foto sgranata del 6 gennaio 2014
Sgranata come lo è il crepuscolo.

Le isole, quando ero piccola, le guardavo a volte da lontano e dall’alto. Aiutata dall’odore delle resine dei pini marittimi chiudevo gli occhi e immaginavo reti di pescatori, moli e corde, nodi di marinaio, piccole barche colorate e casette bianche.

Lungo la strada, intorno a Montecatini Val di Cecina - 6 gennaio 2014
Il mio paese di origine, se ci si allontana un po’ e si sale in certi posti, permette di congiungere con lo sguardo, e dunque idealmente, l’alto e il basso, il cielo, la terra e il mare. Da adolescente mi piaceva lasciare l’abitato e inerpicarmi su, verso il silenzio solitario di quei poggi, con un libro e le sigarette; perché allora fumavo.

Lungo la strada verso le "isole da lontano".
L'antica miniera di rame, 6 gennaio 2014
Oltrepassavo i pini marittimi e continuavo a salire fino a poter vedere il luccichio dorato del mare e le isole e finalmente sedermi.

Lungo la medesima strada - 6 gennaio 2014
Prima di mettermi a leggere, però, cercavo di capire quale fosse la Capraia e quale la Corsica, perché di certo queste due si potevano distinguere. Tutti lo affermavano da sempre, fedeli a una tradizione orale che nessuno, mai, avrebbe osato smentire e che nemmeno io, dunque, ho mai messo in dubbio o cercato di verificare in maniera più scientifica. Come tante altre volte, dunque, lunedì scorso guardavo e fotografavo quelle che per me, quando non c’è foschia, sono Capraia e Corsica, ma mi chiedevo se non si vedessero anche la Gorgona o l’Elba perché in lontananza e più sfumate si distinguevano altre coste misteriose.



E quella cos'è? - 6 gennaio 2014
Le mie familiari “isole da lontano” non si sono mai congiunte con le isole, quelle stesse, da vicino, anche quando le ho visitate. Le isole reali e quelle immaginate guardando da sopra i poggi del mio paese sono sempre rimaste entità distinte.  Così, per amore di paragone e di metafora e riflettendo a ruota libera sui casi della vita – della mia, per essere onesta – mi sono detta che non ci sono solo  le “isole da lontano”, diverse da quelle stesse isole reali, ma anche le “persone da lontano”, alcune delle quali possono essere state reali in passato.

Porte chiuse, lungo la medesima strada - 6 gennaio 2014
Persone solo immaginate e forse assai diverse da quelle frequentate in altri momenti della propria vita anche se portano lo stesso nome e sono nate nello stesso giorno, mese e anno. E ci sono poi, più in generale, anche altre “persone da lontano” che guardiamo con curiosità, ma a distanza, senza spingerci, con un po’ di temerarietà in più, a capire meglio chi siano. Il filo delle parole non può bastare, infatti, a mantenere o a rendere vivo, qualunque ne sia il segno e il percorso, un legame profondo, che può cambiare anche radicalmente di natura, nel tempo, ma deve essere verificato dalla presenza in carne e ossa. 
Lunedì mi trovavo dunque di nuovo in quel luogo, così familiare da conoscere ogni radice d'albero o sassolino, e come ogni volta guardavo orizzonti indefiniti.

All'improvviso, la luna - 6 gennaio 2014
Come accade facilmente in inverno, però, improvvisamente il cielo si è fatto più scuro e io che ero andata a cercare le "isole da lontano" e pur continuando a interrogarmi su di esse, ho finito per fotografare la luna. 
Cos’è quella a sinistra? Deve essere la Capraia. E quelle coste là, più chiare e indistinte…?  La Corsica? Già. Non c’è dubbio.

Le isole da lontano, ancora più lontane, ma qui ci sono in primo piano il verde e i profumi della terra - 6 gennaio 2014, su per gli antichi poggi.
Forse, ogni tanto, bisognerebbe avere il coraggio di andarci, nelle "isole da lontano", ma non nelle loro copie, sia pure identiche; bisognerebbe calpestarne la terra e bagnarci nelle acque che le carezzano, per capire se sono solo isole sognate o se, invece, esistono davvero.


Chissà - 6 gennaio 2014


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