giovedì 26 dicembre 2013

Gli avvocati dei poveri

E' di questi giorni la notizia di provvedimenti che di fatto ostacolerebbero l'istituto del gratuito patrocinio, cioè, in parole povere, il diritto alla difesa per chi non può pagarsela. 

Mi lascio trasportare da alcune associazioni di idee e così esco un pochino fuori tema e affronto solo di striscio l'argomento del quale volevo parlare in questa nota. Mentre mi accingo a commentare il comunicato al quale ho appena messo il link, infatti, mi vengono in mente tante figure belle della nostra zona; figure di avvocati dei poveri, degli emarginati, delle vittime di "giustizia" per ragioni politiche.




Senza scomodare i grandi personaggi come Pietro Gori, penso, per esempio, a tempi più recenti e a un avvocato come Giovanni Sorbi, che quando, giovane studentessa, sono venuta ad abitare a Pisa, era conosciuto da tutti come una persona generosa, capace di prodigarsi per chi non poteva permettersi una difesa. 

Per quanto mi sia data da fare non sono riuscita a trovare
in rete una foto di Giovanni Sorbi, così ne metto un'altra
di Pietro Gori, meno nota e più gioiosa della precedente.
C'è una scena impressa nella mia memoria. Stavo andando al cinema, al Nuovo e c'era un capannello di persone a pochi metri. Così mi avvicinai e vidi che c'era, affisso, il manifesto che annunciava la morte di Giovanni Sorbi e loro stavano li, fermi e in silenzio. E' un'immagine vivida e talmente irreale, nella sua bellezza, che mi viene il dubbio di essermela sognata.

La sua figura viene ricordata anche  ne  "Il sovversivo", il bel  libro di Corrado Stajano" dedicato a Franco Serantini. Volle presenziare all'autopsia di quel ragazzo, che aveva conosciuto da vivo, e ne uscì sconvolto, dichiarando, contro il referto ufficiale, di avere visto soltanto un corpo devastato dai colpi ricevuti.



Pensieri in libertà (almeno quelli), me ne rendo conto. E' che così, di festa, avendo dormito poco, con una pioggia sottile che spinge a restare in casa, viene un po' di malinconia  a pensare a come piano piano si continui a cambiare e non in meglio.
Naturalmente e dopo il caffè, un po' di musica, un po' di fusa di gatti, forse un bel film al cinema nello spettacolo serale, si ricomincerà a pensare con grinta gioiosa. Ma ora le gocce di pioggia sottile rigano i vetri della finestra e rendono estraneo e lontano il mondo là fuori.

L'indimenticabile Sibilla amava molto guardare i vetri rigati dalla pioggia. Credo che i gatti concepiscano proprio in tale circostanza i propri pensieri filosofici più profondi.

E il discorso vale anche per Margot: eccola in una foto scattata un minuto fa. 




1 commento:

  1. Era il sette di maggio, giorno delle elezioni,
    e i primi risultati giungan dalle prigioni.
    C’era un compagno crepato là,
    era vent’anni la sua età.

    La ballata di Franco Serantini.

    Adesso a Pisa abbiamo una bella biblioteca (la Biblioteca Franco Serantini appunto!) dove nel marzo del 2010 ho acquistato e poi letto L'Anarchia spiegata a mia figlia.

    RispondiElimina

Scrivere in un blog è come chiudere un messaggio in una bottiglia e affidarla alle onde. Per questo i commenti sono importanti. Sono il segno che qualcuno quel messaggio lo ha raccolto. Grazie in anticipo per chi avrà voglia di scrivere qui, anche solo e semplicemente per esprimere la propria sintonia emotiva.