mercoledì 7 agosto 2013

The illusionist

Dato che per qualche giorno è visibile in streaming qui lo metto in evidenza.






















Il bellissimo e commovente cartone animato “The illusionist” di Sylvain Chomet mostra (in barba all’eccitazione alimentata dal 3D) che è l’arte a dare senso alla tecnica e non, come spesso ci viene suggerito, l’inverso.



In questo film quasi privo di parole si viene catturati dalle immagini magiche capaci di mostrare le città come organismi vivi e palpitanti, quasi dotati di intelligenza e di cuore; e allo stesso modo guardiamo con occhi diversi tutto ciò che solitamente consideriamo materia inanimata: mobili, oggetti, tendine delle finestre, abiti, cilindri, scarpe e cappottini.



Si è vinti fin dall’inizio dalla tenerezza che suscitano i personaggi anche solo con il loro modo di muoversi; goffo e allampanato lui, l’anziano illusionista sul viale del tramonto, fragile e incerta lei, la ragazzina che crede nelle sue illusioni e le difende contro un mondo che corre inesorabilmente verso nuove forme di divertimento: rumorose, soffocanti e serializzanti.


“I maghi non esistono” scrive in un malinconico biglietto il protagonista sul finire del film. E’ vero, ma l’illusione, sì, esiste ed è ciò che ci dà la forza di vivere, lottando, quando è necessario, per i propri ideali, amando, quando questo ci rende felici, anche a costo di mettere a rischio le nostre polverose sicurezze.

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